sabato 3 settembre 2016

Uno sguardo in avanti.

Con l'oscurità che incombeva, la pioggia picchiettava lievemente contro la finestra della camera da letto di Tom. Tom Mervol era un bel ragazzino di dodici anni, basso e magro, con folti capelli biondo scuro ed occhi verdi. Aveva delle lentiggini sul suo piccolo naso a patata e delle labbra molto sottili. Era solito indossare un berretto da baseball con la visiera volta all'indietro e masticava spesso un chewing gum, prediligendo il gusto mirtillo. In quel momento era intento nello scambiare messaggi con il suo nuovo cellulare, comprato quella mattina. L'ultimo modello arrivato sul mercato, e non stava mancando di farlo sapere a tutti i suoi amici. 
La pioggia stava aumentando la sua intensità. Ora si udiva chiaramente battere anche sul tetto di lamiera del ripostiglio per gli attrezzi di suo padre. Così, Tom decise che era arrivato il momento di testare anche le sue nuove cuffiette, in modo da poter coprire quel fastidioso rumore che lui odiava tanto.
Si stava lasciando andare al tepore delle sue coperte, con il cellulare ancora in mano aperto sulla chat di un suo amico, il quale gli stava chiedendo le caratteristiche tecniche del suo nuovo telefono (le quali Tom neppure conosceva), quando all'improvviso si era sentito un forte tuono provenire dall'esterno. Tom aveva sobbalzato ed il telefono gli era scivolato dalle mani per finire a terra, sul suo tappeto cremisi canadese. Dopo aver imprecato, aveva ripreso il cellulare da terra ed era tornato a messaggiare, ma di lì a poco andò via la corrente e quindi si spense la luce. Tom si guardò per qualche minuto attorno, poi si rassicurò e tornò alle sue cose.
 Ma si sentiva stanco, si stava facendo tardi... stava per riaddormentarsi, quando un altro tuono echeggiò forte. Ma stavolta era diverso... non sembrava un vero e proprio tuono. Era un rumore più intenso, come se fosse stato uno squarcio, più che un tuono...
Poi le finestre si spalancarono. All'improvviso iniziò a soffiare un vento fortissimo che riversò la pioggia all'interno della stanza di Tom, il quale di scatto stava correndo a chiuderle, ma non ebbe il tempo; due braccia sbucarono apparentemente dal nulla attraverso la finestra aperta e in pochi secondi si ritrovò immobilizzato, strisciando attraverso il suo giardino, i vestiti che si inzuppavano. Si sentiva confuso, iniziava a connettere poco con la realtà... poi tutto divenne bianco, una forte luce troppo luminosa lo invase e...
gli parve di aver fatto una lunga e conciliante dormita. Aveva aperto gli occhi lì dove pochi secondi prima era a letto, nella sua camera. Solo che era giorno, il sole splendeva alto in cielo, e sembrava tutto così... trasandato.
Non capiva cosa stesse accadendo... notò che i suoi vestiti erano asciutti. Poi camminò fino alla finestra, e affacciandosi vide un uomo nel suo giardino intento a fare lavoretti con il recinto. Ma Tom non conosceva quell'uomo, cosa ci faceva nel suo giardino?
Poi l'uomo si voltò:
basso e magro, i suoi stessi capelli e... Tom ebbe un sussulto. Il suo cappello preferito era sulla testa di quell'individuo, ma nel contempo era anche sulla sua. 
Prima che potesse vederlo, Tom si abbassò e si nascose sotto la finestra, la mente confusa, capiva sempre meno. Si sfilò il cellulare nuovo dalla tasca del pantalone: era spento. Provò ad accenderlo ma non dava segni di vita, quindi lo ritrasse in tasca. Aveva paura, cercava in tutti i modi di darsi una spiegazione ma non ne veniva fuori. Poi prese tutto il coraggio che aveva, e decise di guardare ancora fuori... ma lì nel giardino non c'era più nessuno. Fino a due secondi prima non avrebbe mai pensato di poter sperare che quando si fosse affacciato, avrebbe visto quell'uomo ancora al suo posto. Preso dal panico stava per correre verso la porta della sua camera, ma prima che potesse arrivare alla maniglia, quella si girò e successivamente si spalancò la porta, mostrando quella persona dai tratti tanto simili ai suoi... egli gli sorrise. 
"Ciao, Tom"
"C-chi sei? Come fai a conoscere il m-mio nome?" domandò impaurito Tom.
L'uomo rise, poi aggiunse: "beh sai, esistono cose in questo mondo davvero stravaganti. Io sono te. Te tra trent'anni."
Aveva sentito bene? Forse stava solo sognando. Si diede un pizzicotto sul braccio ma non si risvegliò.
"Oh oh, no Tom, è tutto reale... sei davvero qui, nel futuro. O meglio, in un potenziale futuro... solo tu hai il potere di cambiarlo." aggiunse il Tom adulto, mutando improvvisamente espressione.
"Ma io sto bene così come sto, perché dovrei voler cambiare il mio futuro?" disse sicuro il piccolo Tom
"Adesso stai bene... ma già tra cinque anni non sarà più così. Prenderai una brutta strada... oh, ti prego, ascoltami!" proseguì il Tom dal futuro, preoccupato. "Tu devi passare più tempo con mamma e papà! Non posso dirti il motivo esatto, rischierei di alterare lo spazio-tempo, quindi devi fidarti di me" concluse.
"Ma... io... non ti conosco!" esordì l'altro, con una punta di nervosismo.
"Oh AVANTI! Sono te! Guarda il berretto... è lo stesso, Tom..." rispose Tom adulto passando da un tono alto ad uno decisamente più basso. Il Tom ragazzino sembrava calmarsi.
"Allora... farai ciò che ti ho chiesto?" Domandò l'uomo con un mezzo sorriso. "In fondo si tratta di mamma e papà... a loro farà solo che piacere"
Il piccolo Tom ci pensò su ancora un attimo, poi rassegnato disse: "se proprio devo... passerò più tempo con i miei genitori. Contento?"
"Non immagini quanto. Addio, Tom. Abbi cura di te e di loro..." Disse in fretta il Tom adulto, mettendo una mano nella tasca come per azionare qualcosa.
"Cos...?" 
Tom non ebbe il tempo di aggiungere altro. Aprì gli occhi la mattina successiva, nel suo caldo letto, il cellulare a terra. Che fosse stato tutto un sogno?

Da quel giorno, in ogni caso, Tom avrebbe passato effettivamente più tempo con i suoi genitori. Negli anni non solo avrebbe scoperto che entrambi sarebbero scomparsi precocemente, ma anche che, seguendo ciò che il Tom adulto gli aveva consigliato tempo prima, sarebbe riuscito a circondarsi di persone che lo avrebbero voluto davvero bene e quindi a non rimanere solo

Nessun commento:

Posta un commento

Se ti è piaciuto, lascia un commento. Grazie!
Se stai navigando dal cellulare e vuoi seguirmi, visualizza la versione web!