martedì 27 ottobre 2020

Situazione Covid-19 in Italia: quadro passato e presente e ipotesi future, con opinioni personali.

 È ormai chiaro che la pandemia stia facendo molti più danni di quelli che si potevano immaginare. Chi l'avrebbe detto, un anno fa, che oggi ci saremmo trovati a dover combattere contro un virus "sconosciuto" (perché ormai, fortunatamente, seppur partito da tale, sconosciuto non lo è più) e molto potente, contagioso e che avrebbe messo in ginocchio l'intero mondo?

Personalmente, ho sempre creduto che il pericolo di un virus, una guerra o catastrofi simili non fosse poi così utopico. Siamo più di sette miliardi e l'errore di una sola persona può davvero causare tanti guai al mondo intero. E lo stiamo vedendo con il virus che ci siamo trovati a dover combattere, il quale è partito dalla Cina ma si è facilmente e velocemente diffuso su tutto il globo. Noi in Italia siamo stati tra i primi a doverne pagare le spese: nessuno era pronto ad affrontare una tale epidemia a marzo 2020 ed in Italia il virus è arrivato prima che in tutto il resto dell'Europa. Devo dire che non mi sarei aspettato la reazione che in effetti abbiamo avuto: grazie anche alle repentine misure arrivate dal governo, nel giro di un paio di mesi in cui siamo restati tutti (o quasi) a casa nostra, in quarantena, siamo riusciti ad uscire da una situazione che vedeva migliaia di contagi ogni giorno e tanti, troppi morti. Un nostro recente e doloroso ricordo è sicuramente la foto che ritrae dei grossi mezzi militari con al loro interno le bare dei deceduti per via del covid-19, trasportate da Bergamo, uno degli epicentri italiani della prima ondata, in altre città per far sì che potessero essere cremate. Ma c'è stata anche un'altra faccia della medaglia, perché allo stesso tempo è stato significativo il comportamento di alcuni cittadini italiani che invece di disperare hanno reagito a modo loro al grido di "Andrà tutto bene!" o "Ce la faremo!". Chiaramente ognuno l'ha presa in modo differente, ma diciamo che queste persone ci hanno dato ossigeno, che spesso veniva a mancare per via dell'oppressione di casa nostra, sicura sì, ma stretta dopo un po'. Scommetto che anche la villa più grande lo sia diventata. Insomma, alla fine ce l'abbiamo davvero fatta, a superare la prima fase.
Sempre a mio avviso, il primo errore è stato l'essere stati troppo permissivi durante la scorsa estate, una volta fuori dalla quarantena più dura. Capisco il bisogno degli italiani di svagarsi, di andare in vacanza al mare, di andare in discoteca e nei locali a fare baldoria, però poiché venivamo da una situazione alquanto infelice, non sarebbe stato forse meglio limitare almeno la movida notturna? Oppure magari agire in modo più severo riguardo alle regole in spiaggia. Sono stato una sola giornata al mare e ho visto ombrelloni nella spiaggia libera ammassati tutti insieme come se nulla fosse accaduto. Come se il pericolo fosse ormai passato. Ecco, è questo che ha pensato l'italiano medio, che il pericolo maggiore fosse ormai storia vecchia. Certamente è giusto essere ottimisti, ma la linea tra ottimismo e sprovvedutezza è molto sottile. Quella linea è stata oltrepassata da molti italiani e così, da poco più di un mese a questa parte, stiamo affrontando la seconda ondata che sembra anche peggiore della prima. Diversi si aspettavano una seconda ondata, me compreso, ma non avrei creduto possibile un'ondata peggiore della prima. Pensavo ad una ricaduta, come quando hai la febbre per una settimana a trentanove, ti passa ma poi prendi un colpo di freddo e quindi ti torna per un altro paio di giorni, ma più bassa. 
Perlomeno tra la prima e la seconda ondata, la differenza principale sono i morti: l'età media dei contagiati si è abbassata notevolmente grazie anche ai motivi prima citati, e di conseguenza abbiamo molti meno morti, seppur con molti contagi. E questo credo sia anche il motivo per cui il governo non ci abbia ancora messo in quarantena, di nuovo. Perché fino a quando ci sono molti contagiati che guariscono, il problema non è critico. Ma la speranza che il numero di deceduti non salga improvvisamente è tanta, perché in tal caso certamente ritorneremo in quarantena, tutti.
I limiti che da qualche giorno ci sono stati imposti sono quasi dei consigli e credo che i più intelligenti li seguiranno. Bisogna muoversi il meno possibile e rispettare sempre sia il distanziamento che l'obbligo della mascherina, ma purtroppo ci sono alcuni individui che non si curano per nulla di tutto ciò. Non l'hanno fatto mesi fa e continuano a non farlo. Io stesso ho ricevuto dei commenti al limite della derisione camminando per strada con la mascherina indossata. Come se i folli fossimo noi, che rispettiamo le indicazioni per la salvaguardia di tutti, e non loro che se ne fregano altamente, continuando a fare ciò che vogliono. Io capisco anche il non essere eccessivamente duri con i controlli da parte del governo, sarebbe