domenica 19 giugno 2016

L'incoerenza che colpisce.

PREMESSA 

Devo essere sincero: ormai non so quale sia il vero fine di questo blog.
Sì, per qualche settimana (le prime) ho scritto più racconti che altro e sì, successivamente, dopo una pausa di diversi mesi sono ritornato con post diversi da quelli passati, di sicuro non continui e più "personali". Ma sto dicendo questo perché dal mio ritorno qualche mese fa, avevo in testa di scrivere diverse storie, cosa che poi non ho fatto. Ne ho scritte forse un paio, non di più. Volevo buttare le basi per la stesura di un libro, cosa che ho fatto ma solo in parte, e non su questo blog, bensì su un foglio di carta.
Al momento, credo che il mio spazio nel web stia diventando sempre più personale e sempre meno "da scrittore". Magari è un periodo, chi lo sa? Io me lo auguro.

Fatta questa dovuta premessa (che ho incorporato qui, mi scocciava fare un post solo per queste quattro righe, scusate) passiamo alla riflessione di oggi.

Vi è mai capitato di pensare che una o più persone fossero incoerenti con le loro azioni? Quasi sicuramente sì. Ci chiediamo per quale motivo dicano una cosa e poi ne facciano un'altra, o viceversa, e spesso non sappiamo darci una risposta. Ed è anche normale, come potremmo mai fare? In fondo, ciò che hanno detto/dimostrato, era tutt'altro! 
Tutto ciò in genere è dovuto:
- o al fatto che la persona in questione è cambiata;
- o un'incomprensione, ciò può avvenire in mancanza di dialogo, ad esempio ciò che è stato detto o fatto da questa persone, potrebbe non essere rivolto a voi;
- oppure, infine, vogliono solo attirare una volta di più l'attenzione su di loro.
Dipende molto da caso a caso, questo è un discorso molto generale, ma mirato a far riflettere su determinati comportamenti assunti da alcuni soggetti.
Prendiamo in esame esempio per esempio.

Una persona può effettivamente cambiare? Potrei farvi il solito discorso oggettivo e dirvi che

venerdì 3 giugno 2016

L'angolo informatico: Apple, Samsung, Huawei: quale scegliere? Considerazioni personali. [#3]

Salve a tutti e bentornati in un altro post riguardante il mondo informatico, che di tanto in tanto prendo in considerazione per affrontare argomenti relativi, per l'appunto, all'informatica e non solo. 

Oggi voglio proporvi tre grandi marchi che negli ultimi tempi stanno dominando il settore degli smartphone, ovvero Apple, Samsung e Huawei. Ho scelto di prendere in esame questi tre marchi e non altri perché, essendo considerazioni personali, li reputo perfetti per proporvi le differenze che ad oggi possiamo trovare tra i cellulari sul mercato.

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Apple ormai da molti anni è un punto di riferimento per parecchi acquirenti; con i suoi iPhone viene sempre considerato il top di ciò che si può desiderare. Sempre al passo con le esigenze dei suoi clienti, non delude (quasi) mai. 
Personalmente sono dell'idea che Apple abbia avuto una notevole crescita in fatto di affidabilità. Fino all' iPhone 5s non avrei mai nemmeno pensato di acquistarne uno; ma con l'arrivo dell' iPhone 6 le cose sono cambiate, perché ho notato "la differenza". A mio avviso, chi può permettersi un top gamma dovrebbe sempre valutare l' iPhone 6 o 6s, perché con l'ottimo abbinamento migliorato nel tempo con l' iOS si rivela essere una più che valida scelta. Per non parlare delle garanzie Apple.
Io non ho mai avuto un iPhone, ma ho avuto modo di provarli nel corso degli anni, dal 4 al 6, ed è per questo che posso sottolineare la crescita su molti fronti che hanno avuto questi cellulari. Purtroppo però, i prezzi sono spesso vicini al proibitivo, 600/700 euro e più per un cellulare a me sembrano decisamente troppi. Fanno pagare molto il marchio, e questo non l'ho mai apprezzato. Inoltre trovo Apple un po' troppo serrata sui suoi device. Mi spiego meglio con un esempio: mentre su Android e quindi su Samsung e Huawei (come anche Lg o Sony o altri) siamo liberi di smanettare o di scaricare ciò che ci pare, su iOS e quindi Apple non abbiamo tutta questa libertà. Che sia il prezzo (ulteriore) da pagare per la qualità?

Voto: 8.5/10





Samsung la conosco bene. Troppo bene. Cercherò di essere imparziale e di cominciare dall'inizio: ho avuto diversi samsung, e mi ci sono sempre trovato bene, a parte con l'ultimo. Forse pretendevo troppo da un quad-core, però non è accettabile un cellulare che si blocca anche solo se tenti si sboccare la schermata. 
Sempre stato uno pseudo-fan della Samsung, per me era la marca di cui fidarsi sempre, con cui non si sbaglia mai. Invece mi sono dovuto ricredere.
Più in generale, però, Samsung è effettivamente una di quelle compagnie che più eccelle in fatto di vendite di smartphone. Dai suoi top gamma, fino ad arrivare ai cellulari destinati ad una fascia media e bassa. E' apprezzata per la sua vastissima scelta di device tra cui optare, e questo rende Samsung molto versatile riguardo i suoi clienti. Di certo più abbordabile di Apple, l'azienda sudcoreana ha scritto la storia dei cellulari,partita dagli albori come Nokia o

giovedì 2 giugno 2016

Combattere contro se stessi.

Ero lì, con lo sguardo fisso sulla chat. Non mi sembrava vero, era davvero tornata.
Con "Sei" dei Negramaro in sottofondo, scorrevo su e giù i messaggi che ci eravamo appena scambiati... com'era accaduto? Un momento prima provavo un odio indescrivibile, ma non appena mi era giunto quel primo messaggio, non appena avevo visualizzato quella notifica, era come scomparso. Come se all'improvviso un tornado avesse portato via l'odio, così come l'odio era arrivato, mesi prima.
Eh già, perché ero stato portato ad odiarla. Il sentimento precedente era un altro ovviamente, ma il filo è sottilissimo... basta una frase, un messaggio, un comportamento per farti aprire gli occhi, in un certo senso. Per farti capire. Capire che quel che fai non è mai abbastanza, che se dai 10 perché hai 10, le persone preferiscono sempre chi dà di più, Chi dà 20. Nonostante avesse 100.
Ma in quel momento era tutto sparito, non contava più nulla. Perché una parte di me sperava da mesi che quel messaggio arrivasse, che lei si facesse viva.
Ma era giusto permettere al sentimento di prevalere sulla ragione, in quella circostanza? Forse no. Ma è proprio vero che al cuor non si comanda, non è affatto una frase fatta... quando una cosa la vuoi dentro di te, è inutile provare ad evitare di volerla. 
Così, quella sera abbiamo parlato per diversi minuti. Era tutto così strano... un misto di sorpresa, curiosità e confusione. Era un po' come se le stessi parlando per la prima volta. 
Già... ci siamo conosciuti al liceo, noi due. Frequentavamo lo stesso corso, e così