giovedì 2 giugno 2016

Combattere contro se stessi.

Ero lì, con lo sguardo fisso sulla chat. Non mi sembrava vero, era davvero tornata.
Con "Sei" dei Negramaro in sottofondo, scorrevo su e giù i messaggi che ci eravamo appena scambiati... com'era accaduto? Un momento prima provavo un odio indescrivibile, ma non appena mi era giunto quel primo messaggio, non appena avevo visualizzato quella notifica, era come scomparso. Come se all'improvviso un tornado avesse portato via l'odio, così come l'odio era arrivato, mesi prima.
Eh già, perché ero stato portato ad odiarla. Il sentimento precedente era un altro ovviamente, ma il filo è sottilissimo... basta una frase, un messaggio, un comportamento per farti aprire gli occhi, in un certo senso. Per farti capire. Capire che quel che fai non è mai abbastanza, che se dai 10 perché hai 10, le persone preferiscono sempre chi dà di più, Chi dà 20. Nonostante avesse 100.
Ma in quel momento era tutto sparito, non contava più nulla. Perché una parte di me sperava da mesi che quel messaggio arrivasse, che lei si facesse viva.
Ma era giusto permettere al sentimento di prevalere sulla ragione, in quella circostanza? Forse no. Ma è proprio vero che al cuor non si comanda, non è affatto una frase fatta... quando una cosa la vuoi dentro di te, è inutile provare ad evitare di volerla. 
Così, quella sera abbiamo parlato per diversi minuti. Era tutto così strano... un misto di sorpresa, curiosità e confusione. Era un po' come se le stessi parlando per la prima volta. 
Già... ci siamo conosciuti al liceo, noi due. Frequentavamo lo stesso corso, e così
 avevamo iniziato a parlarci anche al di fuori del contesto scolastico. C'era empatia, ma eravamo ragazzini all'epoca. Nulla a che vedere con ciò che siamo ora. O che eravamo...? Non ne ho idea. Non so come definirlo, il nostro rapporto. Dovremmo definirci amici? Suppongo di sì... amici in particolari condizioni, però. Non è di certo un'amicizia normale la nostra, non più. Non dopo che lei, mesi fa, aveva deciso che sarebbe stato meglio se ci fossimo presi una pausa dal nostro rapporto di amicizia. Beh, non è da biasimare: forse io avrei fatto lo stesso se la mia migliore amica si fosse innamorata di me. 
Ma cos'ho in testa? Con tante ragazze al mondo, dovevo innamorarmi proprio della mia migliore amica. Me li vado a cercare, i guai. Nonostante io non abbia colpe in tutto ciò, dato che come già detto, al cuor non si comanda, un po' di colpe magari le ho lo stesso... se solo non avessi affrettato i tempi. Magari avrei avuto più autocontrollo, se ci fossi andato con i guanti... 
Ma con i se e con i ma non si va da nessuna parte. E il passato non si può cambiare. E soprattutto, adesso la realtà è che oggettivamente abbiamo ripreso a parlare. 
Già, oggettivamente... perché dentro di me sono rimasto a mesi fa. E' stato uno stand-by, non un reset. Ho ancora tutto dentro, seppur molto, molto nascosto. E non ho intenzione di scoprirmi, stavolta;sarò più forte, ragionerò di più con la testa, non commetterò errori. Non rovinerò di nuovo la nostra amicizia.

Poi per un attimo ritorno alla realtà. Infine, ci ritorno completamente. 
"Ragiona", mi dico. Fallo davvero. Fa' quel che è giusto soprattutto per te.
Sì, adesso so cosa fare... 
Apro la nostra chat, inizio a scriverle.
Stavolta vincerò io.

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