giovedì 22 ottobre 2015

Un dolore che fortifica.

Era sdraiata sul letto, con la coperta ed un plaid addosso tirati su fino alla testa. Sasha aveva passato una notte quasi completamente insonne, non era riuscita a chiudere occhio perché stava soffrendo molto. Il giorno precedente aveva scoperto che il suo ragazzo, Manuel, aveva intenzione di tradirla, e quel pomeriggio lui sarebbe rincasato dal lavoro. Era fuori per un viaggio aziendale e lei non gli aveva ancora accennato nulla sul fatto che sapesse. Era venuta a conoscenza, tramite un amico in comune, che da lì a tre settimane Manuel avrebbe soggiornato un paio di giorni in una città vicina. E non di certo per lavoro, ma per un'altra ragazza.
Da quando era venuta a conoscenza di ciò, Sasha aveva alternato periodi di doloroso pianto a periodi di sofferenza interna. Ed in quel momento era in una immensa sofferenza interna, forse perché aveva esaurito le lacrime, forse perché non sapeva come affrontare la situazione una volta che Manuel fosse rientrato.
Ma era lì, immobile nel suo letto matrimoniale, con le finestre del suo appartamento al 12° piano di un grattacielo in città che avevano una vista mozzafiato su tutto il paesaggio, sia di giorno che di notte. Ma in quella mattina d'inverno tutto sembrava freddo e cupo. Una leggera nebbia avvolgeva dal basso i palazzi di fianco al suo, mentre in cielo governava un colore grigiastro. Sembrava quasi che il clima avesse indovinato in pieno quale fosse l'umore di Sasha in quel momento. Nell'appartamento entrava una luce che riusciva ad illuminare discretamente l'ambiente, ma Sasha restava lì, inerme nel suo tiepido letto, pensando a tutto ed a niente.
Ora ripensava a quei fantastici due anni passati insieme a Manuel, e si chiedeva se tutte le cose, le frasi dette, le sorprese, le emozioni, fossero state reali o solo una grande, infinita menzogna. Ora si chiedeva cosa fosse accaduto dopo, cosa ne sarebbe stato del suo futuro. Ormai convivevano da circa un anno, sarebbe dovuta tornare dai suoi genitori? Non lo sapeva.
In quel momento sapeva solo che sarebbe voluta morire lì, in quell'attimo preciso. Scomparire, per sempre. Sapeva bene che una volta tornato Manuel a casa, avrebbe sofferto ancora, anzi sarebbe stato anche peggio. Perché una cosa è sentirselo dire da un amico, una cosa è, invece, sentirlo dal tuo ragazzo. Ammesso che avesse confessato subito, ovviamente. Era convinta che, se era vero che in quegli anni Manuel l'aveva amata, non l'avrebbe fatta
soffrire ulteriormente ed avrebbe confessato subito la verità, pur essendo essa dolorosa.
Inoltre si chiedeva il perché. Perché aveva cercato un'altra ragazza? Lei non lo soddisfaceva abbastanza, forse? Questa era un'altra delle mille domande che la attanagliavano in quel momento, ed era una di quelle che la faceva stare peggio... perché se c'era un problema nella coppia, se Manuel non era felice, avrebbe voluto che gliene avesse parlato. E non che di punto in bianco, senza un apparente motivo Manuel partisse verso nuove mete. Si sentiva uno schifo, un misto tra impotenza, disgusto, tristezza... e tanto, tanto altro.
Tra tutti questi pensieri, Sasha aveva incominciato nuovamente a versare lacrime, lacrime di dolore, lacrime amare. Era come se stesse piangendo dell'acido... aveva infilato la testa tra il cuscino ed il materasso, e dopo un po' si era addormentata.

Al suo risveglio, non aveva subito avuto la cognizione di che ore fossero. Era scattata con la testa fuori dalle coperte per guardare fuori: era ancora giorno.
Allora aveva volto lo sguardo al cellulare sul comodino per controllare l'orario, ma sbloccato lo schermo del telefono, aveva notato che c'era un messaggio non letto... era di Manuel. Sasha era sbiancata in volto. Perché un messaggio se tra non molto sarebbe dovuto tornare a casa? Di fretta aveva aperto il messaggio:

"Ciao amore, oggi pomeriggio non torno a casa, non aspettarmi. Ho avuto un imprevisto a lavoro, farò molto tardi... buona giornata!"

Alla lettura del messaggio, Sasha era più confusa di prima. Le stava pensando tutte in quel momento... aveva bisogno d'aria per schiarirsi le idee.

Fuori aveva incominciato a piovere. Sasha impugnava l'ombrello nella mano sinistra ed aveva il cellulare nella destra. Si era vestita velocemente e si era catapultata fuori, avrebbe fatto un giro veloce al parco lì vicino per poi ritornare dentro. Mentre camminava, si sentiva meglio, si sentiva libera... poi la decisione. Aveva iniziato a scrivere un messaggio, mentre si girava e ritornava su nel suo appartamento. Le era bastato davvero poco, ma adesso ne era sicura.

Rientrata di fretta a casa, aveva iniziato a preparare la sua valigia, stava mettendo tutte le sue cose al suo interno. Mentre faceva questo, proprio non riusciva a trattenere le lacrime... però doveva essere forte, e stava continuando nel suo intento.
Preso tutto il necessario era uscita dal suo appartamento e, chiamato un taxi, era andata via, lontano da lì.
Nel taxi, il suo sguardo era caduto sul messaggio inviato poco prima a Manuel:

"Al tuo ritorno non mi troverai. So cosa vuoi fare, so cosa vuoi farmi. Addio."

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