lunedì 26 ottobre 2015

Il successo di un figlio.

Christian Johnson stava entrando nella sua limousine bianca. Con sé aveva una valigetta con i suoi lavori, che aveva riposto con cura sul sedile di fronte al suo. Quella mattina era in giacca e cravatta, un modello molto elegante che adoperava spesso per viaggi come quello che stava per affrontare: stava per andare a far visita ai suoi genitori fuori città. Era da parecchio che non li vedeva, e dato che almeno una volta al mese tornava da loro, quel giorno sarebbe stato il prescelto. Voleva inoltre mostrare al padre su cosa stesse lavorando il quel periodo.
Christian era un uomo d'affari molto ricco e di successo, e anche abbastanza famoso nel suo campo. Trattava analisi finanziarie ed era richiestissimo tra gli imprenditori. Era diventato qualcuno e questo tutto grazie a se stesso, al suo impegno, alla sua dedizione e perseveranza al lavoro. 
Si era aperto il cancello automatico, che era stato azionato da un telecomandino che aveva l'autista, il quale lo aveva poi chiuso dietro di loro, imboccando la strada di sinistra.
Durante il viaggio, Christian non faceva altro che pensare al proprio lavoro, a quel che avrebbe dovuto fare al suo ritorno o alle strategie da adottare in determinati casi... tutto al di fuori del motivo per il quale si trovasse in quella limousine. Ad un certo punto i suoi pensieri erano stati interrotti dalla voce dell'autista, il quale gli aveva domandato se desiderasse dello champagne o qualcos'altro. Lui gli aveva risposto che lo champagne sarebbe andato più che bene. Così era ritornato sui suoi pensieri, ma con un bicchiere di ottimo champagne in mano.
Aveva aperto la valigetta nella quale erano presenti i suoi lavori, e presi un paio di fogli aveva iniziato ad elaborarne i contenuti. Dopo un po', li aveva riposti di nuovo al loro posto, ed aveva notato un pacchetto: era un piccolo regalo che Christian stava portando ai suoi genitori. Una cornice digitale con diverse foto di tutti i suoi successi... tra meeting aziendali nei quali era lui il protagonista, o quando era stato promosso ad analista finanziario.
La grossa auto stava voltando nella stradina che, di lì a poco, lo avrebbe portato di fronte alla casa dei suoi. Christian nemmeno se n'era accorto, così indaffarato nella sua testa.
La limousine aveva parcheggiato di fronte al cancello: una piccola villetta con un cancello di ferro rosso ed un bel giardino, nel quale erano presenti diversi alberi e cespugli. Il cancello non era manuale, inoltre non c'era abbastanza spazio di fronte casa per parcheggiare quel bolide, così l'autista l'aveva lasciata all'esterno. Anche perché lui sarebbe restato all'interno dell'auto per tutto il tempo, non aveva il diritto di entrare.
Christian aveva aperto il cancello e si stava dirigendo verso il portone di entrata. Mentre lo faceva, aveva notato il piccolo giardinetto di viole di sua madre, che era vicino al portone, sulla sua destra. Era sempre perfetto e curato, lei ci teneva tanto.
Suonato il campanello, ad aprire la porta era stata la madre. Tra baci ed abbracci, si stavano dirigendo al salone e nel mentre Christian le stava raccontando dei suoi successi. La madre era felice di ascoltarlo, e così per qualche minuto lo aveva fatto. Poi però, l'aveva interrotto... lui non aveva ancora chiesto del padre, dove fosse, come stesse... e quindi glielo disse lei: era a letto, stava male.
Alla notizia, Christian aveva sgranato gli occhi. Non se l'aspettava e neppure la immaginava una cosa del genere. Il padre, che era stato sempre  felice ed in salute, adesso era in un letto e stava male.
Ma una volta giunti da lui, Christian si era sentito anche peggio. Aveva visto il padre come non l'aveva visto mai prima. Era confuso, non credeva potesse accadere... o meglio, non si era mai soffermato a pensarci. Lui voleva tanto bene alla sua famiglia, ma si era accorto di non essere abbastanza presente nella vita dei suoi genitori. Di sicuro lo pensavano anche i suoi, ma probabilmente non gliel'avevano mai detto per non ferirlo ma soprattutto per non distrarlo dal suo stressante lavoro. Avrebbe voluto far qualcosa... sarebbe voluto tornare indietro nel tempo e recuperare alle mancanze da lui create, ma ormai era tardi... il padre era lì, quasi immobile nel letto. Aveva chiesto alla madre perché non gliel'avesse detto prima, ed essa aveva risposto che ci aveva provato una volta, ma la sua segretaria le aveva detto che era in riunione, così aveva lasciato perdere per non disturbarlo.
Christian si era avvicinato alla madre, e l'aveva abbracciata forte, come mai prima, sussurrando delle parole: "mamma... perdonami per non essere stato presente. prometto che rimedierò."
Poi si era avvicinato al padre che era sveglio ma che non aveva avuto la forza neppure di salutarlo. Lo aveva strinto forte a sé, e gli aveva detto, con un filo di voce: "ti voglio bene, papà. Perdonami se non te l'ho né detto né dimostrato in questi anni, ma da adesso in poi non ti lascerò mai più."
Aveva chiesto alla mamma quale malattia avesse il padre, e lei semplicemente gli aveva risposto: " è vecchio, Christian."
Aveva sfilato il suo cellulare dalla tasca dei pantaloni, ed aveva fatto un giro di chiamate. Aveva appena annullato tutti gli impegni che aveva, tutti. Poi era uscito fuori dall'autista, egli aveva detto di tornare a casa, di andare dalla sua famiglia e di amarla come mai prima. La cornice non l'aveva più data alla mamma: aveva intenzione di sostituire quelle foto con altre, con foto di lui con la sua famiglia.
Voleva dedicare del tempo ai suoi genitori, voleva restargli vicino.

Christian era rimasto accanto al padre finché non si era spento. Aveva messo la cornice digitale con le loro foto sul suo comodino, e spesso la avvicinava al padre per ricordare insieme i momenti passati. Gli chiedeva scusa quasi ogni giorno, si sentiva male per ciò che non era stato. Ma in qualche modo sapeva di aver rimediato, almeno in parte.

L'autista aveva appena svoltato nella proprietà di Christian. Dalla limousine erano scesi madre e figlio, insieme avrebbero ricominciato una nuova vita.

2 commenti:

  1. Ciao, ho trovato il tuo Blog su "blogItalia", scrivi belle storie complimenti davvero.
    Se posso dare un consiglio non sarebbe meglio che queste storie te le vendi sui libri ?
    Almeno non le inserisci gratis sul web, chissà... ci potresti guadagnare. Pensaci.
    Buona giornata

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    Risposte
    1. Ciao! Prima di tutto perdona se rispondo così in ritardo.
      Ti ringrazio! Scrivere un libro è nei miei progetti prossimi, infatti ho intenzione di prendere le brevi storie scritte fino ad ora su questo blog e cercare di creare qualcosa di bello. Spero proprio di poterci guadagnare in futuro, sì.
      Buona domenica e grazie ancora!

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